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Campagna per l'agricoltura contadina

 

 

 

Comunicato stampa

 

 

Il 20 gennaio 2009 è partita ufficialmente una nuova campagna con raccolta di firme per rendere possibile la rinascita della figura del contadino e della contadina.

La decisione di promuovere questa campagna è stata presa a metà estate 2008 (*) e ora diventa operativa.

Contadini: un'altra specie in estinzione

Da quando la figura di chi lavora la terra è stata istituzionalizzata e resa, da anni di leggi, definitivamente e regolarmente "imprenditore agricolo", le piccole e piccolissime fattorie rurali hanno gradualmente ceduto il passo: chi chiudendo, chi vendendo, chi evolvendosi in azienda più grande per sopravvivere. Altre cose sono cambiate e hanno preso forma e nomi nuovi. La terra fertile non esiste più, ora è chiamata, in burocratese, SAU (superficie agricola utile). Assieme al trattore e ai suoi attrezzi l'agricoltore non può fare a meno di avere al suo libro paga un commercialista, un esperto di finanziamenti statali, un geologo e altri professionisti vari che avallano le sue pratiche firmandole, perché la burocrazia è diventata parte della sua attività lavorativa quotidiana. Il suo mercato non è più la piazza di paese o di rione ma è la "filiera", corta o lunga che sia, ma di rado l'agricoltore vede il viso di chi mangerà i suoi prodotti. Le sue sementi, di "altra" qualità ibrida, non sa nemmeno che genetica contengano e non le può possedere o riseminare ma le deve ricomprare ogni anno. E se usa antiparassitari e concimi chimici dovrà possedere una profonda conoscenza di studi farmaceutici per districarsi nella lettura delle schede tecniche e comprendere tutti gli effetti collaterali che hanno quei prodotti sulla sua salute. Pochi sanno ad esempio che molti di questi portano all'infertilità. Ogni fase del suo lavoro è regolata da articoli di legge che una commissione agricoltura che si riunisce a Bruxelles, fatta di persone che non sanno "cos'è un campo di grano", gli hanno scritto. Tutto ciò ha prodotto una nuova generazione di lavoratori della terra, profondamente diversa da quella del passato, che non può fare a meno di ampie superfici coltivate con una sola specie (monocoltura) e che cerca di vivere producendo molto ma a basso costo, anche perché i loro clienti, spesso grandi gruppi commerciali, di più non offrono e il prezzo lo fanno loro.

Tutto ciò ha chiuso le porte alla contadinanza di piccola scala, quella che ha a disposizione piccoli appezzamenti e ha solo "mercato di piccola scala" per i suoi prodotti. L'agricoltura contadina e i contadini hanno semplicemente cessato di esistere, sostituiti dagli imprenditori agricoli che vivono anche grazie ai finanziamenti della comunità europea. Noi di Civiltà Contadina vorremmo far rinascere sia i contadini sia un modello nuovo di agricoltura contadina, non per nostalgia, non per "tornare alle origini", non perché crediamo che "gli asini volano". Siamo invece sicuri che si può fare di meglio sui campi di ciò che si fa ora e se abbiamo deciso di lanciare questa campagna popolare è perché crediamo che, come noi, la pensino in tanti. Infatti l'agricoltura industriale attuale ha dato fin troppo prova di essere un insuccesso quasi totale. Pensiamo solo alla carenza di cibo nel mondo dovuta in gran parte alla importazione di derrate alimentari dai paesi più poveri a quelli più ricchi che sono incapaci di essere autosufficienti sul piano della produzione agricola interna, Italia compresa. Pensiamo alle continue scoperte di cibi posti in vendita già avvelenati o adulterati (carni alla diossina, cereali ammuffiti, influenza dei polli, latte alla melamina solo per citare quelli successi e i più noti dell'ultimo anno) che sono il risultato dell'agricoltura industriale. Pensiamo alla differenza impressionante che esiste fra il prezzo pagato al produttore agricolo e quello che costa al cliente finale per via di un mercato intermediario pervertito. Pensiamo all'uso di sementi geneticamente modificate e ai tanti prodotti agricoli tossici immessi nell'ambiente di vita umano solo per avere produzioni a norma dei regolamenti di mercato internazionali. Pensiamo infine alla perdita di sapore dei prodotti da supermercato e alla perdita di poesia dei campi di pianura ormai ridotti a tavole piatte a perdita d'occhio.

La Campagna per l'agricoltura contadina guarda al futuro, a far rinascere una nuova generazione di persone che lavoreranno la terra dove abitano e vivono. Guarda a persone che si vogliono riappropriare del nome di contadino. E per ridare contadini alla terra siamo partiti da poche e semplici proposte che con il tempo e le energie di tutti diventeranno realtà. Anni fa alcuni di noi che ora organizzano questa campagna hanno profuso energie per sostenere leggi a protezione e diffusione della biodiversità delle sementi. Oggi tutte le leggi auspicate sono state tutte promulgate assicurando così piena legalità alle sementi della biodiversità rurale. Per questo motivo crediamo che avremo da aspettarci un'altra vittoria con questa Campagna Popolare, quella di rivedere le facce dei contadini ripopolare le campagne e renderle produttive. Nella petizione abbiamo voluto riassumere alcuni di quelli che riteniamo essere i principi basilari della contadinanza. Ma non vogliamo, non possiamo fermarci qui, e con il dialogo e la discussione sul sito che abbiamo creato, www.agricolturacontadina.org arriveremo a completare il quadro delle proposte per rendere perfetta l'identità contadina. Sul sito è possibile firmare la petizione on line come pure scaricare un modulo per far firmare.

PROMOTORI: Civiltà Contadina, Consorzio della Quarantina, CIR, Antica Terra Gentile e Rete Bioregionale Italiana.

 

 

Nota: 

Questa petizione è appoggiata e condivisa dal Circolo Vegetariano VV.TT. di Calcata, in quanto membro della Rete Bioregionale Italiana e compartecipe nella formulazione del testo.

 

Paolo D'Arpini

http://www.circolovegetarianocalcata.it

 

 

Fonte: Paolo D'Arpini - Circolo Vegetariano VV.TT. di Calcata - circolovegetarianocalcata.it

(*) www.circolovegetarianocalcata.it/2008/09/16/spesa-economica-al-mercation-della-natura-e-discorso-sullagricultura-contadina-allinterno-della-rete-bioregionale-italiana/

 

 

Immagine - Rif.: "Campagna per l'agricoltura contadina" - www.agricolturacontadina.org

 

 

 

 

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Promo

Video Musicali

 

 

>  One Life at a Time

 

Krishna Das

 

Artemis Records

Video - Tre ore


Questo dvd di Krishna Das può essere considerato un doppio in quanto contiene "One Life at a Time", il documentario di Mahavir Michael Drumm originariamente pubblicato nel 2004 come parte dell'album "Greatest Hits of the Kali Yuga", e "The Yoga of Chant" il video best seller realizzato da David Silver, pubblicato nel 2000, ma da tempo fuori catalogo.

 

Registrato al centro yoga Jivamukti di New York, "The Yoga of Chant" ricrea essenzialmente una serata di kirtan con Krishna Das e gli amici, con le dissertazioni del maestro sul potere del canto ed i suoi effetti benefici se praticato quotidianamente.

 

Il video di David Silver contiene anche i dietro le quinte della realizzazione dell'album "Breath of the Heart", una meditazione gestita dalla amata insegnante americana di buddismo, Sharon Salzberg ed una interessante dimostrazione di yoga asana filmata al centro Jivamukti.

 

"One Life at a Time" contiene anche alcuni magnifici kirtan interpretati dal vivo, interviste con Kirshna Das ed un illuminante commento sulla vita di questo poliedrico musicista proposto da amici e colleghi. Oltre a questo il video di Mahavir Michael Drumm contiene la registrazione di quattro dei kirtan citati nel documentario con audio in Dolby 5.1.

 

"One Life at a Time" regala melodie ed immagini indimenticabili che offrono la possibilità di osservare Krishna Das sotto diversi punti di vista: come musicista, compositore ed essere pensante.


Krishna Das, artista di fama mondiale, devoto al guru indiano Neem Karoli Baba (Maharaj-ji), da oltre trent’anni  è impegnato a diffondere il canto come forma di pratica spirituale che conduce alla devozione.

 

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