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Un aggiornamento sulla situazione del Sudan

 

 

Immagine - Preview: <Sudan - guerra> >> Immagini fotografiche del Sudan in guerra, da un aggiornamento di Maggio 2023 sulla situazione del Sudan a cura di Missioni Don Bosco // Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]
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Missioni Don Bosco Valdocco ONLUS
tel. 011/399.01.01 - fax 011/399.01.95
e-mail: info@missionidonbosco.org
sito: www.missionidonbosco.org

 

 

Immagine - Rif.: MISSIONI DON BOSCO
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Immagine - Preview: <bomba_laboratorio_salesiano_1> _ Sudan >> L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan // Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]
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30 Maggio 2023

 

 

«Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente»

 

 

||  La campagna del 5x1000 di Missioni Don Bosco  ||

 

 

«I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»

 

=  Missioni Don Bosco sostiene la speranza di una pacificazione  =

 

 

 

¡  Notizia MdB - Focus Sudan  >>>

 

 

¡  Articolo MdB - Approfondimenti: Focus Sudan  >>>

 

  Dal 15 Aprile 2023, in Sudan: guerra interna e conflitto armato diffuso in varie città == bombe, spari, pesanti colpi di arma da fuoco  >>>

 

  L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan  >>>  |  IMMAGINE 01 -- IMMAGINE 02

 

>  Emergenze > riserve alimentari -- reti idriche e di energia -- corridoi umanitari  >>>

 

>  Il dramma degli sfollati  >>>

 

>  I missionari hanno deciso di restare a Karthoum e a El-Obeid  >>>

 

>  Lfinizio della presenza dei salesiani in Sudan risale a più di 40 anni fa  >>>

 

 

¡  Riferimenti utili  >>>

 

 

 

 

 

 

 

Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Notizia - 30 Maggio 2023

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Focus:  SUDAN

 

Un aggiornamento sulla situazione del Sudan

 

 

«Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente»

 

||  La campagna del 5x1000 di Missioni Don Bosco  ||

 

 

 

«Un aggiornamento sulla situazione del Sudan, purtroppo scomparso dal radar della comunicazione in Italia nonostante la gguerra incivileh che si sta combattendo non abbia registrato ancora un cessate il fuoco durevole. I missionari in quel Paese (a maggioranza islamica) non si sono allontanati dalle loro case, per continuare servire le famiglie in stato di necessità.

Missioni Don Bosco nel tempo ha dato risorse per la nascita e per il mantenimento delle sedi di formazione professionale e intende salvaguardare questo patrimonio scolastico a beneficio del Paese.»

 

[MissioniDonBosco, 30Maggio2023]

 

> Approfondimenti nellfArticolo qui avanti  >>>  >>>

 

 

 

Secondo articolo della serie che dà conto della destinazione del 5x1000

che i contribuenti destinano a Missioni Don Bosco, la Onlus salesiana di Torino-Valdocco.

 

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Immagine: <bomba_laboratorio_salesiano_1> _ Sudan >> L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan // Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]
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Immagine:

<bomba_laboratorio_salesiano_1> _ Sudan

  L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan 

=  Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»  =

[Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]

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Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Articolo - 30 Maggio 2023

 

 

 

Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente

 

«I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»

 

=  Missioni Don Bosco sostiene la speranza di una pacificazione  =

 

 

 

«Dal 15 aprile è in corso in Sudan una guerra interna tra le massime cariche dello Stato dopo il golpe del 2019: Abdel Fattah al-Burhan, presidente, e Mohamed Hamdan Dagalo, suo vice. Si profilava allforizzonte un braccio di ferro per il potere fra i due, ma che questo si trasformasse in conflitto armato per le strade della capitale e rapidamente nelle altre città non era nelle previsioni.

 

Quando sono scoppiate le prime bombe, la struttura dei missionari salesiani si è trovata a metà strada fra le linee dei due fronti: lfaeroporto assalito dallfesercito privato di Dagalo e il palazzo presidenziale nel centro di Karthoum difeso dai regolari. gTra lo stupore di tutti, sabato 15 aprile si sono sentiti spari e pesanti colpi di arma da fuocoh riferisce il direttore della struttura, padre Jacob Thelekkadan. Un ordigno è caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, per fortuna in un momento in cui gli allievi erano altrove. Quasi un miracolo, considerato che di sabato riprende lfattività ordinaria dopo la preghiera del venerdì, secondo le prescrizioni dellfIslam, e le aule tornano a riempirsi. Sono caduti altri proiettili, senza causare vittime. Messi in salvo i ragazzi, i religiosi hanno subito attivato un servizio di assistenza alle famiglie che il giorno stesso hanno iniziato a chiedere protezione e assistenza per cibo e, in qualche caso, un ricovero temporaneo.

 

Tutti in Sudan auspicano un cessate il fuoco durevole che consenta di rimpiazzare le riserve alimentari, di riconnettere le reti idriche e di energia, di consentire i corridoi umanitari che preservino la popolazione dallo scontro armato fra i due eserciti, pari quanto a uomini e mezzi. Non è una gguerra civileh dal momento che non cfè in campo altro che la competizione personale dei due generali nemici.

 

LfOnu, facendo il suo dovere, tiene il conto degli sfollati: 1,3 milioni in poco più di un mese. Si pensi a cosa comporta lfafflusso di centinaia di migliaia di famiglie, prive di tutto e terrorizzate dalle uccisioni fratricide, nei Paesi confinanti. Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Libia sono i luoghi di destinazione, ognuno scelto in base alla vicinanza ma anche alla speranza di trovare accoglienza. Sono masse che incrementano il totale spaventoso di profughi in Africa, il continente in cui anche per ragioni climatiche si stanno manifestando le più consistenti migrazioni di tutti i tempi.

 

I missionari hanno deciso di restare a Karthoum e a El-Obeid, dove sono apprezzati per la loro capacità di formare i giovani ai lavori dei quali il Sudan ha necessità per perseguire lo sviluppo economico. A due scuole professionali accedono i figli di famiglie musulmane, in un rispetto reciproco del quale sono (state) consapevoli garanti le istituzioni pubbliche del Paese. Lfinizio della presenza dei salesiani in questo Paese-ponte fra Etiopia ed Egitto risale a più di 40 anni fa, ed è stata caratterizzata da una progressiva presa di fiducia reciproca. Lfinviato straordinario della congregazione salesiana, don Václav Klement, aveva incontrato nellfaprile dello scorso anno i tredici confratelli distribuiti in 3 comunità: una parrocchia che anima 25.000 fedeli e 8 scuole primarie parrocchiali, due Centri di Formazione Professionale, uno per città, che accolgono circa 800 giovani.

 

Il miracolo operato da questi missionari si concretizza oggi nel coraggio che ha fatto loro scegliere di non salire sui convogli che hanno portato il personale di organizzazioni straniere nella vicina Gibuti a prendere i voli per i ritorni in patria. Restano a Karthoum e a El-Obeid per condividere la nuova difficile quotidianità insieme con i parrocchiani e con i collaboratori, per alimentare la speranza di pace.

 

I Sudanesi troveranno altri salesiani pronti ad accoglierli in alcune delle località dove arriveranno fuggendo dal loro Paese. Come a Juba, in Sud Sudan, dove i Figli Di Don Bosco sono presenti nel campo profughi sorto per accogliere le popolazioni vittime dellfintegralismo dei precedenti regimi di Karthoum. DallfItalia Missioni Don Bosco ha dato sostegno a questi missionari e continuerà a farlo in questa emergenza anche grazie alle firme del 5x1000. gPreghiamo affinché il buon senso possa prevalere da entrambe le partih scrive lfarcivescovo di Karthoum, mons. Michael Didi Agdum Mangoria. Al suo fianco i Figli di Don Bosco restano come segno che i miracoli si possono sperare.»

 

 

|| Ufficio Stampa Missioni Don Bosco – 30 Maggio 2023

 

 

 

Immagine: <bomba_laboratorio_salesiano_2> _ Sudan >> L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan // Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]
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Immagine:

<bomba_laboratorio_salesiano_2> _ Sudan

  L'ordigno caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, Sudan 

=  Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»  =

[Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]

 

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Immagine: <Sudan - guerra> >> Immagini fotografiche del Sudan in guerra, da un aggiornamento di Maggio 2023 sulla situazione del Sudan a cura di Missioni Don Bosco // Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]
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Immagine:

<Sudan - guerra>

  Immagini fotografiche del Sudan in guerra, da un aggiornamento di Maggio 2023 sulla situazione del Sudan a cura di Missioni Don Bosco 

=  Cfr.: «Sudan: nellfemergenza i salesiani restano con la gente» - «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»  =

[Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco, 30 Maggio 2023]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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